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Per me era come danzare

Quando scalavo per me era come danzare, ero talmente coinvolta, mi sentivo così libera e vedevo tutto incredibilmente perfetto, bello e maestoso. Tutto ciò non lo ho mai sottovalutato, anzi, ho sempre avuto molto timore della montagna…

Ho scoperto la montagna quando avevo circa 22 anni. Ho iniziato a scalare con molte difficoltà, ovviamente, perché allora per la roccia c’erano solo gli scarponi e non le scarpette come oggi. Da subito ho scoperto un fascino particolare nella roccia. Ho iniziato ad arrampicarmi sulle pareti delle Dolomiti, ho scalato in Patagonia, le Meteori in Grecia e tantissime montagne qui in Italia, ad esempio la Marmolada. Sinceramente trovavo un fascino particolare in queste montagne, dove in parete, in mezzo alle fessure, crescevano dei fiori. Queste montagne così imponenti che a volte mettevano paura, però ti offrivano tanto e mi dicevo: «Ma come può un pezzo di pietra essere comunque vivo?» Perché c’erano dei fiori che spuntavano dalle fessure.
Quando scalavo per me era come danzare, ero talmente coinvolta, mi sentivo così libera e vedevo tutto incredibilmente perfetto, bello e maestoso. Tutto ciò non lo ho mai sottovalutato, anzi, ho sempre avuto molto timore della montagna. Quando mi guardavo intorno mi chiedevo: «Ma come può essere nato da solo tutto questo?» Non era possibile, però non volevo neanche credere che fosse stato Dio.
Infatti io sono stata in collegio fino a 11 anni e lì ho vissuto tante esperienze difficili. In collegio avevo conosciuto solo un Dio severo che puniva ogni mia mancanza. Quindi credo che il Signore mi abbia presentato pian piano quello che lui ha creato e ci è voluto molto tempo, però i tempi del Signore li conosce solo lui. Credo che quando scalavo quelle pareti, quando biwakavo, cioè dormivo su dei piccoli terrazzini con le gambe nel vuoto con sotto 500, 600 e anche 1000 metri di vuoto, mi sono sempre sentita, comunque, protetta. Non mi sono mai sentita sola.

Soltanto in Dio trovo riposo,
da lui viene la mia speranza.
Lui solo è la mia salvezza e la mia roccia,
al suo riparo starò saldo e sicuro.
Salmo 62:6-7

Perciò credo che col tempo il Signore abbia fatto un grande miracolo in me. Si è fatto conoscere e mi ha dato veramente una nuova vita, una nuova visione delle circostanze. Non posso dire che il Signore mi abbia toccato mentre mi arrampicavo, però mi ha preparato all’incontro con lui. Mi ha messo davanti veramente tutto quello che lui ha fatto per me. Io credo che sia stato un processo lento, però quando mi ha aperto gli occhi, ha aperto anche il mio cuore. Credo che lui abbia sconvolto la mia vita in modo positivo, ovviamente. Ha cancellato dal mio cuore tante sofferenze, tante situazioni vissute da bambina a contatto con il mondo del collegio e io voglio ringraziare il Signore perché la mia vita tuttora gli appartiene. Grazie!

Signore, solo tu puoi guarirmi, solo tu puoi salvarmi.
Tu mi hai sempre dato un motivo per lodarti!
Profeta Geremia 17:14

Ginella Paganini