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Un appiglio sicuro

Un giorno mentre stavo percorrendo una via sulle Dolomiti mi ritrovai in un passaggio davvero difficile; la chiodatura molto scarsa e l’eventualità di un volo mi spaventavo e mi chiedevo fino a che punto i chiodi avrebbero retto. Ero sotto una roccia liscia che mi impediva di avanzare; non riuscivo a intravedere nessuna via di uscita e stavo per esaurire le forze…
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Mi chiamo Gino Ferretti, sono nato in un piccolo paese dell’Appennino Reggiano ai confini con la Toscana. Fin dalla mia infanzia, quando uscivo nel fine settimana con mio padre per fare delle escursioni sull’alto Appennino, ero affascinato dalla montagna, dai panorami, dalla flora, dai cieli tersi che di notte si riempivano di stelle.
Poi cominciai ad uscire dai sentieri battuti e a inoltrarmi nelle parti meno accessibili ed iniziarono le prime arrampicate su roccia. La passione crebbe e mi spinse prima sulle Alpi, poi sulle Ande e sulll’Himalaya. E in questi ambienti straordinari si fece strada dentro di me la consapevolezza dell’esistenza di un Dio Creatore.
Era come se, quegli ambienti così grandiosi, mi volessero comunicare un messaggio criptato che io non riuscivo a decifrare.
Col senno di poi realizzai quanto è scritto nel Salmo 19:1-4
I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.
Un giorno rivolge parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra.
Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode,
ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,
i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo.

E arrivò il giorno della profonda crisi esistenziale che mi tolse il senso e lo scopo di tutto ciò che facevo; era come se ciò che mi circondava perdesse significato e sapore, senza trovare nulla per poter rimpiazzare la voragine interiore che si era creata in me.
Un breve aneddoto: un giorno mentre stavo percorrendo una via sulle Dolomiti mi ritrovai in un passaggio davvero difficile; la chiodatura molto scarsa e l’eventualità di un volo, mi spaventavo e mi chiedevo fino a che punto i chiodi avrebbero retto. Ero sotto una roccia liscia che mi impediva di avanzare; non riuscivo a intravedere nessuna via di uscita e stavo per esaurire le forze. In quel momento di disperazione ricordo che invocai Dio, senza avere un’idea di che cosa stessi facendo, tesi la mano destra, azzardando un allungo sconsiderato e come dal nulla comparse un appiglio che afferrai saldamente, riuscendo così a districarmi da quella posizione drammatica. Ora dico grazie al Padre nel nome di Gesù Cristo perché per me sarebbe potuta finire molto male.
Però i problemi mentali, di cuore e gli esaurimenti nervosi si facevano sempre più frequenti. Grazie a Dio quella profonda crisi mi dette l’opportunità di riordinare radicalmente la vita. Leggevo la Bibbia, ma nello stesso tempo il Corano e vari testi orientali, per dare una risposta a ciò che mi stava accadendo.
Mi resi subito conto che la Bibbia ha un messaggio d’amore che non trova eguali. Ben lontano dal comprendere che Cristo, in definitiva, per amore era morto al mio posto, perseverai nella lettura, finché un giorno, completamente depresso e svuotato da ogni interesse per la vita, sperimentai dentro di me una rigenerazione. In un attimo sperimentai l’amore di Dio, ma non di un Dio generico, ma l’amore del Padre che ha dato Gesù Cristo per me.
Così sperimentai la nuova nascita, iniziai a frequentare un gruppo di credenti che mi aiutò a conoscere sempre meglio il Signore. Vi lascio con un passo biblico: Salmo 24:3-4
«Chi salirà al monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare.»
C’è una montagna che nessun uomo riuscirà mai a salire: è quella che Gesù Cristo ha percorso fino al Golgota, là dove ha cancellato tutti i nostri peccati.
Se sceglierai Gesù come capo cordata, affronterai ogni difficoltà della vita insieme a lui. A lui solo tutta la gloria, l’onore e la maestà!

Ma io sarò sempre con te: tu mi hai preso per mano,
con il tuo consiglio mi guiderai e poi mi riceverai nella gloria.
Chi ho in cielo all’infuori di te? Con te, nient’altro desidero sulla terra!
Anche se il corpo e la mente vengono meno,
tu sei la roccia della mia vita, la mia ricchezza per sempre, o Dio.
Salmo 73:21-26

Gino Ferretti