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Il concerto «naturale»…

Le montagne, la natura incontaminata, gli animali, le piante selvatiche o lo spettacolo di un’alba mi fanno sempre esperimentare la grandezza di Dio e la mia piccolezza.
Ma ultimamente in modo del tutto inaspettato e fuori da sentieri battuti, Dio mi ha sorpreso dandomi la gioia di partecipare ad un meraviglioso e indimenticabile concerto “naturale”.

Mi trovavo nella Valle del Martello che fa parte del Gruppo dell’Ortles Cevedale (Ortler 3.906 m), la zona che fu teatro della prima guerra mondiale, da circa 40 anni, nel mio tempo libero, vado lì per passeggiare.

Quel giorno era nuvoloso, eppure ero andato lì proprio per trovare il mio equilibrio interiore, dopo una settimana rinchiuso come custode di una scuola. Nel mio zaino avevo portato un pane croccante con pancetta affumicata. Ho camminato in salita per due ore, superando rifugi, crocivie, ripari dall’acqua, targhe commemorative e rovine della guerra.

Dopo aver raggiunto il torrente alimentato dal ghiacciaio, le nuvole si sono addensate e sono scese sui pendii brulli e larghi della montagna, poi è iniziato a piovere. Nonostante la pioggia ho provato a raggiungere la lingua del ghiacciaio alla ricerca di cimeli di guerra, perché spesso ne avevo trovati in passato.
Mentre prendevo la giacca a vento dallo zaino, una piccola finestra si è aperta spontaneamente fra le nuvole e i caldi raggi del sole sono caduti su una roccia vicina che sembrava invitarmi al mio spuntino.

Mi sono seduto appoggiandomi alla roccia, come illuminato da un faretto teatrale con il pane in mano, la temperatura era piacevole. Mentre mangiavo con gusto, ho chiuso gli occhi tenendo il viso verso il sole che mi riscaldava.
Improvvisamente ho cominciato a sentire dei suoni, ho aperto gli occhi e ho visto solo nuvole grigie. I suoni si accumulavano, diventavano più forti e cambiavano il loro timbro! Mi sono pizzicato la guancia, l’orecchio, per verificare se tutto fosse a posto… e mi sono messo a ridere, pensando allo spettacolo, che io stesso sarei stato se ci fossero state delle telecamere nascoste!

Non riuscivo a capire l’origine di quella musica, chi mai poteva aver pensato di suonare vicino ad un ghiacciaio con quel tempo da lupi? Forse degli studenti con idee stravaganti?

La sequenza tonale intanto si era fatta più veloce e poi in un crescendo era diventata un “fortissimo”, sembravano i toni puri e chiari di uno xilofono, il tutto era durato circa 3-4 minuti per poi finire lentamente.

Preso dalla curiosità mi sono mosso nella direzione da dove proveniva il concerto, ma non ho visto né xilofono né musicista: di fronte a me giaceva solo il letto del fiume del ghiacciaio, dove dei ghiaccioli di diverse dimensioni stavano come stalagmiti e venivano abbattuti uno ad uno dal calore del sole! Quei famosi raggi avevano provocato il concerto ed io avevo assistito proprio alla parte finale, godendomi gli ultimi toni puri, dovuti ai ghiaccioli che si schiantavano nel letto del ruscello e poi venivano lentamente portati via dall’acqua. Alla fine ho visto il sole che si specchiava negli ultimi ghiaccioli cristallini rimasti, riflettendo i colori stupendi dell’arcobaleno, che poi si sono dissolti nel nulla come alla fine di un film.

Quando il sole ha ceduto il passo alla pioggia, sono sceso nella valle pieno di entusiasmo; ho raccontato a tanta gente la mia esperienza.

Sono ancora commosso dalla magnificenza del mio Creatore che non solo mi ha aperto gli occhi per vedere, ma anche le orecchie per sentire la sua indescrivibile grandezza e presenza.

Ho potuto vivere una giornata indimenticabile che mi ha riempito di gioia, forza e amore. Situazioni del genere arricchiscono, penetrano nel profondo e danno coraggio e sostegno!
Con le lacrime agli occhi mi sono inginocchiato e ho ringraziato Dio che mi ha fatto percepire chiaramente la sua presenza nella Creazione.

Mio Dio, esalterò la tua grandezza;
mio re, non finirò di ringraziarti!
Ogni giorno ti voglio benedire,
voglio cantare per sempre le tue lodi.
Tu sei grande, Signore;
a te è dovuta ogni lode,
la tua grandezza non si può misurare.
Di padre in figio si tramanda
quello che tu hai fatto per noi,
tutti raccontano le tue imprese.
Parlano della tua gloria e della tua maestà
e io medito le tue azioni prodigiose.
Narrano con stupore
la potenza delle tue opere
e io racconto le tue meraviglie.
Salmo 145:1-6

Dio gela le acque col suo soffio, le trasforma in ghiaccio duro; riempie le nuvole di pioggia e le manda dappertutto con i suoi fulmini.
Libro di Giobbe 37:10-11

Da quale grembo è nato il ghiaccio e chi ha partortito il gelo, quell’acqua che diventa come pietra e fa indurire la superficie dei laghi?
Libro di Giobbe 38:29-30

Manfred Haringer